In campo e in azienda, l’organizzazione strategica è l’arma vincente?
Il golf, un gioco a prima vista molto distante dal mondo dell’azienda, può in realtà offrire spunti di riflessione per amministratori delegati, manager o imprenditori, su come prevenire una crisi.
Nel golf, infatti, si scelgono le mazze da usare in base alla situazione e alla strategia adottata, proprio come accade nelle aziende. I legni sono efficaci per il colpo iniziale, i ferri nei momenti in cui occorre precisione e il cutter quando si è vicini alla buca. Ma non è solo una questione di strumenti, è necessario anche capire se è il momento di attaccare oppure giocare prudentemente in difesa.
Come nell’impresa, tra strumenti e strategia è importante trovare armonia, sincronia e allineamento. Purtroppo però, in azienda, questo ultimo concetto viene spesso erroneamente associato a rigidi processi e obiettivi imposti dall’alto. Questo succede, ad esempio, quando i dirigenti lasciano al personale piena discrezionalità su come attuare questo allineamento, senza considerare i fattori organizzativi necessari per far sì che la strategia sia veramente efficace.
L’organizzazione lavorativa di un’azienda è l’incarnazione vivente di una specifica strategia. Al servizio della quale devono agire le sue strutture, i suoi processi, le sue tecnologie e la governance, così come i valori, le norme, la cultura, la leadership e le competenze e aspirazioni dei dipendenti che ne fanno parte. Quando la strategia cambia, è importante riallineare le strutture, i ruoli e le funzioni secondo i nuovi obiettivi per evitare di ritrovarsi, come nel caso delle mazze da golf, con un equipaggiamento sbagliato.
Avere un equipaggiamento adeguato non solo è utile, ma è anche necessario ai sensi dell’articolo 2086 del codice civile, che stabilisce i criteri di adeguatezza della struttura organizzativa. In particolare, la norma prevede che l’imprenditore debba istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa. Questo vale anche (e soprattutto) in situazioni di crisi, quando è fondamentale che questi assetti siano in grado di aiutare chi guida l’azienda a rilevare tempestivamente le criticità e intervenire con una stretta concatenazione di azioni.
Come nel gioco del golf, dove presentarsi sul green con una racchetta da tennis sarebbe inadeguato e controproducente, anche nell’ambito aziendale è importante adottare un assetto organizzativo adeguato e funzionale alle situazioni e alle necessità. Prevenire è sempre meglio che curare e, solitamente, riduce le tempistiche di recupero.
E per raggiungere gli obiettivi aziendali, è fondamentale organizzare il lavoro in modo efficace e utilizzare gli strumenti giusti per raccogliere e comunicare le informazioni necessarie.
Nelle imprese complesse, è importante suddividere le attività in categorie, come il management operativo e gli organi di controllo specialistico, e coordinarle internamente per analizzare i rischi e trovare soluzioni innovative.
Un buon modo di procedere potrebbe essere quello di rifarsi a una gestione strategica che non si concentra soltanto nei soggetti apicali, ma si distribuisce ai diversi livelli manageriali. Da un lato il management operativo –- la direzione commerciale, la direzione tecnica, la direzione di ricerca e di sviluppo –- è importante perché ha competenze specifiche che permettono di individuare e gestire i problemi nella propria area di competenza. Dall’altro gli organi di controllo specialistico -–- l’internal auditor, il risk manager, il compliance manager –- sono focalizzati nel fornire servizi di alto livello per aiutare l’amministrazione aziendale a funzionare correttamente, in particolare per gli aspetti amministrativi. In questo modo, le competenze specifiche di ciascun dipendente vengono valorizzate, e gli assetti organizzativi vengono ristrutturati per evitare sovraccarichi di lavoro e ruoli mal assegnati.
Scegliere un assetto organizzativo adeguato è sicuramente un passo fondamentale per prevenire situazioni di crisi e affrontarle nel modo migliore possibile.
Gill Corkindale, consulente specializzata in gestione e leadership, illustra bene in un articolo pubblicato sull’Harvard Business Review il significato concreto della necessità di individuare assetti organizzativi appropriati per le aziende attraverso un caso in cui un ingegnere svizzero si trovava sovraccarico di compiti contraddittori tra loro. Corkindale indica anche soluzioni innovative per verificare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, come il caso di un dirigente francese che, dopo essere stato nominato amministratore delegato di un’azienda alimentare, ha deciso di ristrutturarla facendo ricandidare le persone alle proprie posizioni lavorative per identificare ruoli superflui o mal assegnati.
Gli esempi citati possono sembrare estremi, ma rappresentano tematiche importanti su cui riflettere per garantire il successo dell’azienda.
In un mondo turbolento e in costante cambiamento, è fondamentale che la struttura dell’organizzazione sia allineata con la strategia per prevenire eventuali crisi e per affrontarle in modo proattivo. L’allineamento degli obiettivi con un’organizzazione adeguata invia un segnale importante ai dipendenti, dimostrando l’importanza della strategia e evitando un atteggiamento diffidente. Come nel gioco del golf, nel quale è essenziale presentarsi con l’equipaggiamento adeguato per essere pronti ad affrontare ogni situazione, individuare l’assetto organizzativo adeguato è un passo fondamentale per garantire il corretto funzionamento e il successo dell’impresa.