In Italia, così come nel resto d’Europa, dal 2020 sono state adottate poderose misure di supporto alle imprese per affrontare la crisi pandemica, tra le quali moratorie e concessione di finanziamenti con garanzia statale (rispettivamente pari a oltre 260 miliardi di euro e 150 miliardi di euro, in base alle rilevazioni di Banca d’Italia). Nel Bollettino Economico n. 2 – 2022, Banca d’Italia ha evidenziato che il ciclo economico mondiale si è indebolito, a causa della perdurante diffusione della variante Omicron del Covid-19, dell’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa e del rialzo dell’inflazione, legata ai rialzi dei prezzi dell’energia e delle strozzature dal lato dell’offerta (oltre che dalla ripresa della domanda). A tutto ciò deve aggiungersi una modifica delle politiche monetarie, che si stanno direzionando in maniera pressoché univoca ad un progressivo rialzo dei tassi d’interesse, nel tentativo di porre un freno al rialzo dell’inflazione.
Quanto sopra – secondo il parere dei più autorevoli osservatori ed esperti – dovrebbe comportare:
– un calo dei volumi nel settore M&A, che nel contesto descritto sarebbe legato a valutazioni più basse e a incertezze di lungo periodo di ritorno sugli investimenti (nella regione EMEA il valore rispetto al primo trimestre del 2021 è diminuito del 27% , mentre il volume ha registrato una flessione ancora più marcata, segnando un – 31%, dati AIFI);
– un incremento del rischio per molte imprese che hanno beneficiato delle misure di supporto di non riuscire a rimborsare la liquidità ottenuta, coincidente con la prossima interruzione delle moratorie.
In ragione di quanto sopra, sembrerebbe scontato prevedere un incremento delle operazioni di restructuring a fronte di una marcata contrazione dell’M&A. Tuttavia, è altrettanto ragionevole considerare che – in un contesto di tensione finanziaria, concentrazione della liquidità e diminuzione delle valorizzazioni delle imprese – possa emergere un cospicuo numero di opportunità sul mercato.
Pertanto, appare probabile una crescita contemporanea:
– della centralità degli strumenti di analisi e controllo delle gestione, anche ai fini della rilevazione anticipata della crisi (ricordiamo che il 17 giugno 2022 è stato emanato lo schema di decreto legislativo recante modifiche al Codice della Crisi Impresa e dell’Insolvenza); e
– dell’utilizzo dell’M&A come modalità realizzativa di più complesse operazioni di restructuring.
Per cogliere queste opportunità e trend i Focus Team Management Consulting, M&A e Crisi d’ Impresa di Harpalis supportano i clienti a partire dall’analisi dei processi e dal controllo di gestione sino alla ristrutturazione del debito e alla pianificazione e esecuzione di operazioni di cessione o acquisizione.
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